Ishi. Un uomo tra due mondi
Theodora Kroeber
Nel 1849, anno della Corsa all’Oro, gli Yana della California settentrionale erano più di duemila. Ventun anni più tardi, nel 1870, erano praticamente scomparsi. Ne rimaneva soltanto una quindicina, della tribù Yahi, che dopo un tentativo di pace con l’invasore sparì completamente per vivere una singolare esistenza clandestina che durerà trentotto anni.
Il 10 novembre 1908 alcuni ingegneri, incaricati di studiare la possibilità della costruzione di una diga alla confluenza di due torrenti, scoprono per caso un villaggio indiano nascosto tra la fittissima boscaglia californiana e mettono in fuga i suoi quattro abitanti, gli ultimi Yahi sopravvissuti. Successivamente uno di loro, Ishi, continuerà a vivere da solo nella clandestinità più assoluta fino al 29 agosto 1911, giorno in cui, stremato e disperato, si consegna alla «civiltà».
Sarebbe vissuto ancora cinque anni prima di morire, nel 1916, di tubercolosi.
Il caso ha voluto che in quei cinque anni due antropologi dell’Università di California, Kroeber e Waterman, abbiano potuto, con molta intelligenza, discrezione, rispetto e amicizia, studiare l’uomo che aveva fatto quel salto prodigioso dall’età della pietra alla civiltà tecnologica occidentale.
Quest’opera, la cui lettura è sconvolgente, è pervasa continuamente da una grande tristezza. È la testimonianza della conquista, del razzismo, della furberia, della crudeltà e delle occasioni mancate — tra cui quella di una convivenza tra indiani e bianchi. Si tratta di un libro scritto con molta intelligenza, competenza e tatto, un libro di coraggio, di saggezza e forse di speranza.
Il 10 novembre 1908 alcuni ingegneri, incaricati di studiare la possibilità della costruzione di una diga alla confluenza di due torrenti, scoprono per caso un villaggio indiano nascosto tra la fittissima boscaglia californiana e mettono in fuga i suoi quattro abitanti, gli ultimi Yahi sopravvissuti. Successivamente uno di loro, Ishi, continuerà a vivere da solo nella clandestinità più assoluta fino al 29 agosto 1911, giorno in cui, stremato e disperato, si consegna alla «civiltà».
Sarebbe vissuto ancora cinque anni prima di morire, nel 1916, di tubercolosi.
Il caso ha voluto che in quei cinque anni due antropologi dell’Università di California, Kroeber e Waterman, abbiano potuto, con molta intelligenza, discrezione, rispetto e amicizia, studiare l’uomo che aveva fatto quel salto prodigioso dall’età della pietra alla civiltà tecnologica occidentale.
Quest’opera, la cui lettura è sconvolgente, è pervasa continuamente da una grande tristezza. È la testimonianza della conquista, del razzismo, della furberia, della crudeltà e delle occasioni mancate — tra cui quella di una convivenza tra indiani e bianchi. Si tratta di un libro scritto con molta intelligenza, competenza e tatto, un libro di coraggio, di saggezza e forse di speranza.
Tahun:
1985
Penerbit:
Jaca Book
Bahasa:
italian
ISBN:
LZ99PQAACAAJ
File:
EPUB, 1.32 MB
IPFS:
,
italian, 1985